L’opera si intitola il “Politico” e non “la politica” (come si chiamerà invece l’opera di Aristotele ) perchè Platone era convinto che per avere uno stato perfetto occorresse che fosse governato da uomini politici perfetti.
Ma chi è il vero uomo politico? Platone parte dallo scartare la definizione omerica “il re è pastore di uomini” perchè implica una superiorità di razza da parte del politico e ciò lo si poteva accettare solo se si torna all’epoca mitica in cui gli dei governavano gli uomini.
Nel “Politico” la definizione del personaggio si serve della metafora : quella del politico è una tecnica analoga a quella del tessitore che intreccia fibre di carattere diverso: intreccia trama e ordito.
Ancora oggi si suole usare l’espressione “tessuto sociale” per indicare che le funzioni si intrecciano . Nell’intrecciare i tessuti, ci sono caratteri più solidi ( coraggiosi, nella politica) ed altri più raffinati (intelligenti , nella politica) : il politico deve sapere la misura per mescolare bene i diversi “strati” sociali. Ben emerge come Platone arrivi ad affermare che nello stato perfetto non ci sarebbe bisogno delle leggi perchè esse sono quasi un “male necessario” che s’ introducono in assenza dell’uomo politico perfetto.
Infatti la legge per quanto cerchi di cogliere le sfumature non ci riesce mai totalmente e non è mai assolutamente giusta : la legge dice di non rubare e di punire chi ruba con determinate pene : ma non dice , per esempio , di punire chi ruba due libri ed un quaderno con due mesi di carcere. Se ci fossero politici perfetti deciderebbero quale pena applicare in ogni determinato caso.
Come il medico riesce a vedere in ogni frangente la cura da amministrare al paziente , così il politico perfetto , per Platone , deve prendere le decisioni senza essere vincolato dalle leggi.
Ma nella realtà, dove è impossibile per definizione essere perfetti, Platone dice che le leggi sono necessarie : esse sono necessarie perché è vero che danno norme universali e non sempre giuste in tutti i casi , ma comunque in questo vincolare danno delle regole alle quali attenersi.
Seguendole non si otterrà un risultato perfetto (che si otterrebbe invece seguendo il politico perfetto) , ma comunque buono.
Platone crea poi nel “Politico” una nuova gerarchia dei governi : al vertice mette sempre il suo stato ideale ma subito dopo si trovano i governanti che regnano secondo le leggi. Negli ultimi posti ci sono i governi in cui si comanda senza leggi.
Forse oggi servirebbero meno parole e un po’ più di conoscenza…………………………………………………………………………………………….
Articolo realizzato da Adriano